MODELLI DI PREVENZIONE DELLA
CRIMINALITA’
Profilassi:
- Provvedimenti medico-psico-pedagogici
necessari per soggetti specifici, minori o adulti
Prevenzione:
- Provvedimenti diretti a combattere le cause
generali della criminalità
- Il modello di Brantingham distingue tra:
1) Prevenzione primaria: eliminazione o
riduzione delle condizioni criminogene dell’ambiente fisico e sociale
2) Prevenzione secondaria: identificazione
precoce dei potenziali delinquenti
3) Prevenzione terziaria: prevenzione della
recidiva dopo la commissione di un crimine
- Il modello di Bandini distingue invece tra 4
attività di prevenzione:
1) Attività prima del delitto e fuori dal
sistema penale: politica sociale, interventi individuali, ecc
2) Attività prima del delitto e mediante il
sistema penale: prevenzione generale prevista dal sistema penale
3) Attività dopo il delitto e mediante il
sistema penale: trattamento in detenzione e libertà, effetti di neutralizzazione,
ecc
4) Attività dopo il delitto e fuori dal sistema
penale: programmi di mediazione e conciliazione tra autore e vittima
LE SINDROMI DA DETENZIONE
Numerosi studi hanno dimostrato che l’ambiente carcerario tende a strutturarsi negativamente, fino a diventare esso stesso fonte di corruzione e crimine.
Va inoltre osservato l’effetto dell’etichetta negativa che ha un ex-carcerato nella società in seguito al suo rilascio.
La struttura del carcere:
- L’ambiente carcerario è oggi strutturato
secondo i seguenti fattori:
a) Culturale: sottocultura carceraria che si
forma nell’ambiente
b) Individuale: aspetti dinamici dei rapporti
culturali e conflittuali
c) Fisico: tipologia architettonica degli
istituti e delle strutture di sicurezza
d)
Organizzativo: orario casermistico, ritiro degli oggetti personali, ecc
e) Esterno: limitazioni ai contatti e alle
comunicazioni
Sindrome di “prisonizzazione”:
- Clemmer
- Processo di acculturazione in cui un
soggetto che entra in carcere è esposto a “fattori universali di prisonizzazione” : accettazione di un ruolo inferiore, ricezione passiva
dell’organizzazione, sviluppo di abitudini nuove, ecc.
- L’esposizione continuata a questi fattori
comporta le 3 fasi che compongono la sindrome:
1) Reazione
2) Depressione
3) Adattamento
- E’ importante stare attenti alle possibili
tendenze suicide della seconda fase
- La terza è tuttavia la più pericolosa,
poiché può comportare nei casi più gravi una depersonalizzazione o psicosi vere
e proprie
Psicosi da detenzione (o
Sindrome di Ganser):
- Comporta apparenti assurdità di pensiero che
contrastano con la normale condotta
- Il carcerato può dimenticare il proprio
nome, la propria età o sbagliare i calcoli elementari e, allo stesso tempo,
mantenere intatte tutte le altre facoltà
- La sindrome diviene quindi una specie di
fuga nella malattia, con cui il carcerato si isola dal nuovo, turbante ambiente
in cui deve vivere
LE MISURE ALTERNATIVE DI
DETENZIONE
Probation:
- Metodo di trattamento riservato a delinquenti selezionati
- Consiste nell’affidamento del soggetto alla supervisione di un incaricato qualificato per assicurargli un trattamento adeguato alle sue esigenze di risocializzazione
- Se il periodo di prova è positivo, la pena viene cancellata
- Se negativo, viene confermata e il soggetto incarcerato
Parole:
- Liberazione condizionale di soggetti che
hanno già scontato parte della pena
- Il detenuto deve rispettare determinate
regole per un periodo di tempo
prestabilito e ovviamente non commettere
altri reati
- In Italia la Parole corrisponde
all’affidamento in prova al servizio sociale ed è concesso di norma quando la
pena totale non supera i 3 anni
LA CRISI DELL’IDEOLOGIA DEL
TRATTAMENTO E LE NUOVE POLITICHE DI CONTROLLO SOCIALE
Crisi dell’ideologia del
trattamento:
- Negli anni ’70 e ’80 si viene a creare una
crisi dell’ideologia del trattamento
- Il motivo principale è il fatto che i metodi
di detenzione alternativi non hanno sortito gli effetti sperati, soprattutto in
ambito di recidivismo
- Nascono quindi due correnti alternative:
a) Riabilitativa: che sostiene a
spada tratta l’ideologia del trattamento
b) Retributiva: sorta negli ’80,
neoclassica, che propugna la Just Desert
Theory, ossia “ricevere ciò che si
merita”
- Negli ultimi 30 anni del Novecento si è poi
creata negli Stati Uniti una “cultura
del controllo” derivante da una sempre più crescente ossessione per la sicurezza (peggiorata in
tempi recenti dopo l’11 settembre 2001)
- Ciò ha condotto negli USA alla nascita di
una concezione della detenzione basata sulla “tolleranza
zero”
- In Italia si è visto invece un fenomeno
sostanzialmente inverso, pur caratterizzato dalle oscillazioni pendolari
tipiche della politica italiana
- Una brusca svolta si è avuta ad inizio anni
’90 con il giustizialismo innescato dall’avvento di Mani Pulite
- I problemi del trattamento carcerario e dei
suoi effetti indesiderabili sono comunque attualissimi
La mediazione penale:
- Nuova modalità di gestione delle situazioni
problematiche che hanno rilevanza penale
- Si fanno dialogare autore e vittima in modo
da migliorare i rapporti tra le parti
- In Italia viene applicata soprattutto nei
processi a carico di minori
- Solitamente si usa in casi di reati contro
la persona
(ingiurie, minacce, oltraggi, lesioni, ecc) e contro la proprietà
(furto, danneggiamento, ecc)