Norimberga, 1945, Palazzo di Giustizia:
gli accusati, come criminali
di guerra, seguono una fase del processo; la pena maggiore prevista
dagli Alleati vincitori è quella capitale
Durkheim:
- Padre della moderna sociologia
- Funzionalismo
sociologico:
▪ Il crimine è parte integrante e funzionalmente utile della società
▪ Ciò che varia sono la frequenza e la gravità dei crimini
- Anomia:
frattura delle regole sociali
Clifford Shaw:
- Appartenente alla c.d. Scuola
di Chicago (anni ‟30, indirizzo ecologico)
- Teoria
delle aree delinquenziali:
▪La criminalità si sviluppa
prevalentemente in aree metropolitane a
maggiore potenziale criminogeno
per via di decadimento, sovraffollamento e povertà
▪ Nelle ricerche di Shaw le aree delinquenziali combaciavano con
quelle del centro storico
E. H. Sutherland:
- Dedica la propria vita all’analisi sociologica del crimine
-
Riprende la legge dell’ imitazione d i Tarde (la criminalità è frutto dell’imitazione di comportamenti
altrui)
- Grande oppositore delle teorie cliniche
- Primo ad interessarsi alla criminalità economica → conia il termine
White Collars Crime
- Teoria delle associazioni differenziali:
▪ Composta da sette principi basilari, il crimine è causato da un’esposizione (precoce, ripetuta,
prolungata
ed intensa) ad un eccesso di definizioni
favorevoli alla violazione della legge
▪ Non dà grande importanza ai mass media, ma si
concentra sul rapporto frontale
▪ La devianza deriva dall‟apprendimento di
tecniche sociali illecite
▪ L‟apprendimento avviene per la maggior
parte nel contesto dei gruppi primari
(famiglia, scuola, amici,
ecc)
▪ Il limite più grande della teoria è che
presta attenzione alle associazioni differenziali, ma non alle
risposte differenziali
- Disorganizzazione sociale:
a) Conflitto
di norme: coesistenza di norme contrastanti
b) Anomia
: mancanza di norme
Teorie basate sull’immigrazione e sul
conflitto culturale:
- Sellin, 1938→Conflitto di culture
- Vari studi si sono interessati della
criminalità derivante dall’immigrazione
-
Fino agli anni ’70 si pensava che gli immigrati fossero più delinquenti
dei nativi, ma successivi studi
avevano dimostrato che non vi era grande differenza
-
Semmai vi era netta differenza
tra la I e la II generazione di immigrati: la II tendevano a delinquere
maggiormente
poiché la loro identità culturale non è
perfettamente definita
-
A partire dagli anni ‟80 però vi è stata un’impennata della criminalità tra gli immigrati
-
Ciò si può ricondurre ad una decisa modificazione del fenomeno
dell‟immigrazione negli anni:
Anni ‘70 →
migrazione di domanda → fattori di attrazione→visibile
Anni ’80 – ‘90 →
migrazione di offerta→fattori
di spinta→clandestina
Teorie basate sulle “sottoculture”:
- Sottocultura:
sottocategoria minoritaria di una cultura, in criminologia non ha valore
dispregiativo
- Sottocultura: sottocategoria minoritaria di una cultura, in criminologia non ha valore dispregiativo
- Cloward, Ohlin → tre tipi di sottoculture delinquenziali:
1) Sottocultura criminale: diretta al conseguimento di guadagni materiali con mezzi illegittimi
2) Sottocultura conflittuale: frustrata da carenze di vario genere, mostra con la delinquenza il suo malcontento
3) Sottocultura astensionista: rifiuta l‟integrazione con la cultura dominante e si isola dalla società convenzionale
- Ferracuti, Wolfgang → Sottocultura della violenza: dispone di norme proprie in contrasto con quelle della cultura dominante (vedi mafie)
- Tipi di valori sottoculturali:
a) Valori concordi tollerati
b) Valori discordi non tollerati
La teoria dell‟etichettamento (labeling theory)
- U.S.A., anni
‟60
- La criminalità è vista come l‟esito di un processo di costruzione sociale
- Il termine “criminale” affibbiato ad un
condannato diviene un’etichetta sociale
che porta ad una inevitabile stigmatizzazione
dell’individuo
- Secondo questa teoria la devianza è un
aspetto secondario: uno non diventa delinquente per ciò che ha fatto, ma per come viene definito
- La giustizia imprime il marchio, la società
lo rimarca
- La devianza
è indispensabile per la società: se non esistesse non si potrebbe distinguere la condotta “giusta”
- La Labeling Theory fu utile per portare alla luce i pericoli
della stigmatizzazione, ma poco concluse
sulla spiegazione della criminalità come oggettivo problema sociale
La criminologia critica:
- Nasce tra gli anni ‟60 e ‟70 , forte influenza dagli avvenimenti del ‘68
- La criminalità costituisce una forma di dissenso (individuale o di gruppo) nei confronti delle istituzioni di potere
- La delinquenza verrebbe meno una volta superata l’impostazione capitalistica della società
TEORIE ANTROPOLOGICO – CLINICHE
L‟indirizzo criminologico – clinico:
- Indirizzo partito con gli studi di Lombroso
- Si tratta di una criminologia del “passaggio all’atto” (acting out), è quindi ha una forte dimensione eziologica ed individualistica
- Vengono valutate le caratteristiche biologiche, psichiatriche e psicologiche
degli individui
- Per anni questo indirizzo ha caratterizzato la scuola italiana
I fattori biologici ed ereditari:
- Esistono senza dubbio delle tare ereditarie,
ma queste rappresentano solo il “terreno
di disposizione” su cui si può eventualmente formare un comportamento
deviante
-
La maggior parte degli studi sull’ereditarietà del comportamento
criminale
riguardano i gemelli monovulari
- A seguito di tutti i risultati, si è giunti
alla conclusione che NON esistono
forme di
criminalità ereditarie, ma solo predisposizioni
probabilistiche: i geni sono i c.d.
“campi di reazione”, ma la loro espressione dipende dall’ambiente
Le sindromi cromosomiche:
- Malattie
infettive (parotite, toxoplasmosi, ecc), malattie croniche (tubercolosi, sifilide, ecc), abuso di alcool o stupefacenti o
assunzione di sostanze teratogene
durante la gravidanza
-
Lesioni craniali durante il
parto
- Problemi legati alla pubertà
- Fenomeni endocrinologici
Etologia e sociobiologia:
- Numerosi studi sull’aggressività in campo etologico e sociobiologico hanno contribuito a comprendere meglio
il comportamento aggressivo umano
-
Per Lorenz l’aggressività
umana si spiega tramite il passaggio da
un ambiente “naturale” ad uno “culturale” che valorizza la violenza come
strumento di potere
- Questi studi in generale hanno avuto grande
importanza nel sottolineare determinati
fattori istintuali nel comportamento
umano
- Lo studio del cervello da parte delle
neuroscienze ha permesso di ipotizzare che il comportamento criminale possa
derivare dall’inibizione delle strutture
più recenti dell’organo a favore di quelle più antiche (il c.d. “cervello rettile”)
TEORIE MULTIFATTORIALI
Teoria dei contenitori:
- Reckless, 1955
- L‟agire umano è regolato da due fattori di controllo (“contenitori”):
a) Esterno: aspetti normativo – culturali (società, famiglia, ecc)
b) Interno: aspetti intrapersonali (autocontrollo, super – io, ecc)
- Il difetto di un contenitore può essere sopperito dall’altro
Teoria del basso autocontrollo:
- Gottfredson, 1989
- Grande importanza
del contenitore familiare nell’impartire la giusta educazione
- Il comportamento deviante deriva da un basso livello di autocontrollo, dovuto
a sua volta da problemi di socializzazione
nei primi 6-8 anni di vita
- Il problema di socializzazione è causato
dall’inadeguatezza dell’azione educativa dei genitori
L’EVOLUZIONE DELLA CRIMINOLOGIA DOPO
GLI ANNI ‟60
- Dopo gli anni ‟60 ha sempre più preso piede
la consapevolezza della complessità di
fondo che contraddistingue la condotta criminale
- Ciò ha contribuito a determinare una crisi in campo criminologico, dovuto
soprattutto alla grande trasformazione
che la società subisce in quegli anni
- Si sviluppa sempre più la vittimologia
- Nascono nuove
forme di crimine
- La criminalità in generale aumenta enormemente
I NUOVI REATI
- A partire dagli anni ‟70 cominciano a
svilupparsi nuove forme di reato prima sconosciute o comunque poco studiate
-
I White Collar Crimes di
cui aveva già parlato Sutherland cominciano a far sentire la loro importanza
nella società, soprattutto in termini di
impunità, scarsa attenzione mediatica
ed estrema dannosità sociale
- Vengono identificati i Corporate
Crimes, ossia i reati societari
- Viene identificata la criminalità ambientale
- La criminalità organizzata assume la forma
di una vera e propria impresa, fino al punto di entrare
nell’economia legale e a confondersi con essa
- Nascono i primi crimini informatici (Computer
Crimes), dapprima tipici di personale interno alle istituzioni (insiders), poi anche di gente comune (hackers →outsiders)
DROGHE, TOSSICODIPENDENZA E CRIMINALITA’
- L‟uso di droga nella società ha subito
numerose evoluzioni nel tempo
-
A partire dagli anni ‘60 si ha il boom
nell’uso di sostanze illegali
- Negli anni ‘70 si passa da un uso di sostanze psicodislettiche “motivato” da ideologie politiche, filosofiche
o religiose, ad un un uso di sostanze
psicolettiche “demotivato” e fine a se stesso
- La
reazione sociale al problema della droga è passata da una fase di iniziale repressione ad una di maggior
comprensione che vede il fenomeno più come patologia
da curare che come crimine
- Il rapporto tra assunzione di droga e
criminalità varia da sostanza a sostanza
LA PERCEZIONE E LA PAURA DEL CRIMINE
- Numerose ricerche hanno dimostrato che la sicurezza del singolo cittadino o di una comunità è prima di tutto una condizione psicologica
- Nel tempo sono stati proposti molti modelli interpretativi della paura del crimine
Modello dell‟Incivility:
- Nelle grandi città un insieme di fattori
(povertà, eterogeneità etnica, ecc) favoriscono dei processi di disorganizzazione
urbana e sociale che si manifestano con segnali ben visibili, detti “indicatori di
incivility”
-
Gli indicatori possono essere fisici
(finestre rotte, vandalismo, degrado urbanistico) o sociali (delinquenza minorile, prostituzione, spaccio di droga)
-
La loro presenza viene interpretata dai cittadini come segnali di scarso controllo sociale e incutono in
loro un senso di insicurezza
Percezione del crimine:
- La percezione sociale del crimine si divide in due aspetti:
a) Concerno of crime: preoccupazione generale per il problema, a livello locale o nazionale
b) Fear of crime: paura personale per il problema, inteso come pericolo imminente e diretto
- Una grande insicurezza diffusa può ridurre
la coesione sociale e, paradossalmente, aumentare il rischio effettivo di criminalità
La criminologia urbanistica:
- Ambito che trae origine dalla psicologia
ambientale
- Studia quali strutture urbanistiche siano
più adatte a prevenire la delinquenza
Teoria dello
spazio difendibile:
- Oscar Newman, 1973
- Programma di prevenzione basato sul concetto di “spazio difendibile” : i singoli devono essere spinti dalla struttura architettonica ad aumentare il proprio senso di responsabilità per la cura della stessa e la sua protezione
- Lo spazio difendibile si persegue attraverso
4 elementi:
a) Territorialità
(senso di proprietà sull‟edificio)
b) Sorveglianza (facilitazione
dell‟osservazione delle aree circostanti)
c) Imago (prevenzione degli “edifici
ghetto”)
d) Ambiente
(assicurazione di un certo numero di attività circostanti)
LA CRIMINOLOGIA POST – MODERNA
- Le teorie criminologiche più recenti
rispecchiano dei concetti del contesto storico attuale quali il
relativismo,
l’eterogeneità, lo scetticismo e un certo pessimismo sociologico di fondo
- Alcune teorie, per render conto della complessità dei fenomeni criminali, si
sono ispirate alla teoria del caos
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