SAI RICONOSCERE UNA PERSONA CHE MENTE..?

INVESTIGAZIONE PSICOLOGICA


Chi è l’ investigatore psicologico
L’investigatore psicologico è  un esperto di comunicazione, il quale ha l’intento di realizzare una sintesi di differenti modelli e discipline cognitive  al fine di costruirne  un unico approccio.
Le scienze cognitive sono gli strumenti attraverso il quale si possono descrivere come: i pensieri e le intenzioni si costituiscono nel cervello e conseguentemente  la modalità con cui si traducono in azioni.
La comprensione di un qualsiasi sistema comunicativo spontaneo naturale, in grado di emettere informazioni per poi interpretarle, rielaborarle non è di semplice attuazione; tuttavia lo scopo dell’investigatore psicologico si realizza proprio sotto questo profilo.
 L’investigatore psicologico svela ciò che il cervello pensa ma non dice.
Attualmente, l'applicazione dei metodi psicologici nell'ambito dell'investigazione del crimine sta assumendo una sempre più rilevante importanza, soprattutto in riferimento alla psicologia giuridico - criminale.

Neuroscienze e Diritto hanno infatti una lunga tradizione di confronto sia sul piano teorico, sia su quello pratico; in questo contesto, in sede giudiziaria, la collaborazione dell’investigatore viene sempre più spesso richiesta da parte degli avvocati, dei magistrati e degli operatori sociali, al fine di ottenere un quadro completo delle cause motivazionali che sottendono il fatto.

Nel settore della ricerca, l’investigatore psicologico ha strumenti adeguati sia per ottenere informazioni dai luoghi e dalle situazioni che si devono osservare, sia nel momento in cui incontra le persone implicate o coinvolte: vittime, testimoni, autori di reato. Egli fa emergere come la mente umana quando lavora non applica semplicemente un insieme di regole logiche ma si basa anche su abitudini e convenzioni sociali, i cui contenuti influenzano il nostro modo di rappresentarci la realtà.

Gli strumenti principali  di cui si serve l’investigatore sono:
la psicologia, la fisica, la biologia, l’ingegneria, la cibernetica, la teoria dei sistemi ed in particolare, la cinesica  che è lo studio del comportamento non verbale. L'investigatore psicologico è lo specialista della scienza della cinesica; il suo cavallo di battaglia è lo studio delle emozioni. Ciò che è considerato come nucleo fondamentale di tale studio è l’interpretazione e lo studio delle emozioni.
Si può affermare con certezza che quasi tutti gli investigatori psicologici  del West Europe ed North America provengano o hanno frequentato almeno un corso alla scuola  dello psicologo americano Paul Ekman, il quale è considerato nel settore, uno dei massimi esperti mondiali dello studio delle emozioni e del loro rapporto con le espressioni facciali.

IL COLLOQUIO D'INDAGINE INVESTIGATIVO PSICOLOGICO
Il colloquio d’indagine investigativa psicologica  è basata sulla tecnica di osservazione e sullo studio del comportamento umano con lo scopo principale di distinguere quale sia la verità o la menzogna.
Rientra nell’ambito del colloquio (i.p) tutto il complesso processo della valutazione iniziale del caso, che viene definito di accertamento (assessment).
L’accertamento è finalizzato alla raccolta di tutti i dati necessari per elaborare una “formulazione” o concettualizzazione del caso, che consenta di :
  •  Ricostruire i meccanismi e processi motivazionali che sottendono il fatto
  •  Individuare e concordare con le varie figure professionali le strategie a breve e lungo termine   dell’eventuale caso
  • Identificare modalità di un piano appropriato per fronteggiare in modo efficace e duraturo le problematiche  del soggetto
Dal punto di vista multidimensionale l’assessment comprende la valutazione di tre  sistemi di risposte che interagiscono fra di loro:
Cognitivo-verbale (indizi ricavati direttamente o indirettamente dal soggetto tramite i colloqui vis a vis)
Comportamentale-motorio (indizi ricavati dall’osservazione esterna del soggetto tramite role-playng, schede di osservazione dal vivo, videoregistrazioni di colloqui
Psicofisiologico (indizi ricavati da strumenti specifici per l’attività elettrotermica, respiratoria, cardiaca, etc.)
Il primo colloquio ha in genere un livello di strutturazione basso che consente all’investigatore di raccogliere qualunque indizio che proviene dalle parole dell’intervistato, dall’osservazione del suo comportamento non-verbale (sguardo, espressione del volto, gestualità, postura, timbro della voce, orientamento del corpo, prossemica) e dal proprio vissuto emotivo.
L’investigatore deve sempre adottare un atteggiamento scientifico che lo conduca a formulare delle ipotesi che poi possono essere modificate o arricchite in funzione delle rilevazioni successive.
 Compito dell’investigatore è quello di descrivere non solo gli indizi di verità o menzogna, ma anche la struttura e la dinamica della personalità dell’intervistato, le sue risorse e le sue debolezze, il significato che hanno gli eventi, le circostanze e i fenomeni per lui e per chi gli sta intorno, le aspettative, il sostegno o le difficoltà che incontra nell’ambiente familiare, sociale e lavorativo.

L’investigatore psicologico ha una regola costante: non vuole commentare i lavori dei funzionari pubblici, le parti in causa, o le parti con un contenzioso imminente.