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martedì 12 aprile 2011

GLI INDIZI DELLA MENZOGNA


LA MENZOGNA TRA VERITA’ FALSITA’ E FINZIONI

 
Per cercare di parlare della menzogna prima  bisogna liberare il campo da una serie di fenomeni che appaiono simili alla menzogna ma che menzogne non sono.
Quindi è utile sapere come  distinguere tra la menzogne e le finzioni.
Di per sé le menzogne non sono  delle finzioni. Infatti le prime rimandano al concetto di falso, mentre le finzioni  rinviano  al concetto di finto.
La menzogna non è una finzione, mentre la finzione è qualcosa di fasullo,artefatto,appunto finto.
Possiamo quindi dire che la maschera è finta, mentre la parrucca è falsa, poiché la maschera esibisce i segni del suo non essere vera.
 Invece la parrucca vuole essere creduta per quello che non è.
La finzione quindi è fingere. E’ il passaggio di una certa attività con un dato significato in una attività somigliante ma che in un altro contesto assume significato diverso.
Un’altra differenza fondamentale è quella fra la menzogna e l’errore.
 Un conto è dire il falso per ignoranza del vero e un conto è dire il falso conoscendo la verità.
In entrambe le situazioni abbiamo a che fare con la falsità, ma nel primo caso  siamo di fronte a un errore, nel secondo a una menzogna. Tutti sappiamo bene che l’errore non è una menzogna.
 In realtà chi dice il falso per ignoranza, lo dice in buona fede e in un modo non intenzionale.
 Quindi chi dice il falso senza saperlo,non dice una menzogna e il suo discorso non è menzognero.

Esiste quindi una differenza sostanziale fra errore e  menzogna.
 In quest’ultima prima si conosce la verità e poi si dice il falso;
nell’errore prima si dice il falso senza esserne consapevoli e pensando di dire il vero, poi si viene a conoscere la verità.
 Di conseguenza, se una persona dice il falso per errore, nel momento in cui lo dice non lo ritiene tale.
 E’ evidente che esistono diversi tipi di errore.
Vi è l’errore giustificato, ossia l’errore commesso in buona fede e vi è l’errore non giustificato, quello dovuto a negligenza, a sbadataggine o a superficialità.
In quest’ultima situazione vale l’affermazione di Brecht chi non conosce la verità è soltanto uno sciocco;ma chi conoscendola, la chiama bugia è un malfattore..”

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