SAI RICONOSCERE UNA PERSONA CHE MENTE..?

martedì 3 maggio 2011

QUANTE MENZOGNE DICIAMO


Nella vita di tutti i giorni la menzogna si mente più spesso di quel che si crede.
Studi psicologici condotti soprattutto negli Stati Uniti fanno emergere che mentire è una situazione diffusa e quotidiana. In generale si tratta di menzogne non gravi, che richiedono un limitato impegno mentale per essere pianificate e comunicate, che non implicano un forte stress né prima né dopo, e che non preoccupano più di tanto nel caso si venga scoperti.
Esiste tuttavia una differenza rilevante fra le relazioni di intimità e quelle con estranei per quanto concerne la frequenza delle menzogne.
Nelle prime l’apertura affettiva,l’autenticità e la sincerità,l’affidabilità e la confidenza sono strettamente associate con il livello di soddisfazione della relazione di coppia in termini di qualità e di durata, “dirsi reciprocamente ogni cosa” e “non nascondersi nulla” rapprendano l’ideale per molte coppie.
Queste condizioni facilitano i processi di comprensione, di stima, di fiducia, di protezione e di cura reciproca. Di conseguenza,  la percentuale delle menzogne tende a diminuire sensibilmente nelle relazioni d’intimità. Nelle relazioni intime, quindi,non vale la pena raccontare menzogne di poco conto, poiché i costi sarebbero notevolmente superiori ai benefici.
Nei rapporti tra genitori e figli, invece,aumentano le menzogne da parte dei figli per evitare il controllo e le sanzioni dei genitori,nonché per ottenere da essi risorse e benefici.
Tanto di più nelle relazioni con un amante aumenta la frequenza delle menzogne per creare un’immagine più favorevole, per impressionarlo e per essere ammirati.
Jean-Jacques Rousseau diceva “ il falso è suscettibile di una infinità di combinazioni, ma la verità ha soltanto un modo di essere”.
Vediamo allora in quanti modi diversi possiamo dire le menzogne.
San Tommaso seguendo le riflessioni di Aristotele e Agostino distingue così:
·         Mendacium perniciosum, la menzogna dannosa che tende a ingannare l’interlocutore
·         Mendacium jocosum, la menzogna giocosa tende a divertire
·         Mendacium officio sum, la menzogna utilitaria mira all’utile

Le menzogne si dividono ancora in:
Menzogne pianificate per evitare sanzioni o per ottenere forti vantaggi
Menzogne non pianificate per far fronte a situazione improvvisa, imbarazzante e spiacevole
Menzogne pedagogiche per rassicurare un bambino
Menzogne innocenti dette per buona educazione
Ricordo ancora di distinguere tra:
Menzogne necessarie, ritenute indispensabili per la sopravvivenza e appare dettata dalla necessità
Si pensi alla situazione di Ulisse con Polifemo che per salvare sé e i suoi compagni escogita tutta una serie di inganni.
Menzogne gratuite, dette per puro caso e divertimento, come qualcosa di fine a se stesso senza particolare vantaggio. Ricordo ancora Ulisse quando racconta bugie in modo gratuito ai Proci prima di procedere alla vendetta nei loro confronti.

 Forme e tipi di menzogne

I fattori che determinano la forma della menzogna sono:
1.       Volere che il destinatario creda il falso
2.       Volere che il destinatario non creda il vero
Incrociando fra di loro questi due fatti si ottengono così altri gruppi:
a.       omissione: omettere e di fornire all’interlocutore alcune informazioni essenziali per gli scopi di quest’ultimo; è il caso della reticenza e del silenzio; lasciare che l’altro si inganni da solo
b.      occultamento: nascondere informazioni rilevanti fornendo tuttavia al  all’interlocutore informazioni vere ma divergenti,fuorvianti o secondarie per fargli assumere false credenze.
c.       Falsificazione: comunicare in modo deliberato al destinatario informazioni che sappiano essere false.
d.      Mascheramento: fornire all’interlocutore conoscenze false per nascondere quelle vere; in questo caso le conoscenze false sono dette per coprire quelle vere.
e.      Falsa conferma: confermare intenzionalmente una conoscenza dell’interlocutore che sappiamo essere falsa.
A questo proposito il mio  mentore Prof.Paul Ekman distingue tra la menzogna per dissimulazione e la menzogna per simulazione.
La prima consiste nell’occultare informazioni che si ritengono vere; è il cosiddetto inganno per omissione.
La seconda consiste nel comunicare informazioni che si sanno false come se fossero vere: è il cosiddetto inganno per omissione.

Menzogne egoistiche e menzogne altruistiche
Negli studi sulla menzogna si è soliti distinguere fra menzogne egoistiche e menzogne altruistiche.
Menzogna egoistica: è una menzogna che fa riferimento a se stessi (autoriferite) e che ha come scopo l’acquisizione di un vantaggio personale. Può riguardare il sentimento ( per esempio, proteggersi dalle emozioni negative e dall’imbarazzo), il modo di presentarsi e gestire la propria immagine(cioè presentarsi in maniera più favorevole e positiva), la possibilità di aumentare il livello di autostima ecc. In questo ambito rientrano quelle che Arthur Schopenhauer chiama le bugie di autodifesa”contro una curiosità non autorizzata e il cui motivo non è benevolo il più delle volte”.In tal modo la menzogna diventa uno strumento per salvaguardare e mantenere la propria riservatezza.

Menzogna altruistica: appartiene a un altro tipo di persona, in particolare quelle persone legate da un rapporto di intimità. Si tratta di menzogne eteroriferite che sono dette per proteggere gli altri,per alimentare il loro livello di fiducia con complimenti e con affermazioni di sostegno, per evitare loro sentimenti ed emozioni negative (come ansia,preoccupazione, stress, dolore).

Rientrano ancora in questa categorie le:
1.       menzogne di sfruttamento :che consistono in strategie ingannevoli per ottenere guadagni a scapito di altri.
2.       menzogne benevoli: sono quelle dette “a fin di bene” hanno lo scopo di evitare una condizione di disagio all’interlocutore.

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